Lo scorso 16 settembre Soft Strategy – Advisory & Digital ha partecipato come uditore alla seconda edizione dell’Agile Business Day, che si è svolto presso gli spazi del Campus San Giobbe dell’Università Ca’ Foscari di Venezia.
Focus dell’intensa giornata di talk è stato l’incontro tra la cultura agile con il mondo delle aziende pubbliche e private, le quali si stanno ormai dimostrando sempre più consapevoli dei vantaggi ottenibili con l’adozione di metodologie agili per la gestione e l’innovazione del loro business.
Il fil rouge dei panel del #ABD2017 è stato il grande peso dato alla necessità di comprensione del cambiamento, e alla rapidità di risposta che oggi le aziende devono dimostrare. Affrontare processi di trasformazione, infatti, significa per molte organizzazioni una sostanziale rivisitazione del proprio modo di operare e un cambiamento a livello organizzativo, strategico e culturale.
Modelli organizzativi: un approccio “a colori”
L’attuale gestione delle organizzazioni ha raggiunto i propri limiti, e la giornata si è aperta proprio affrontando l’evoluzione dei modelli organizzativi, associandoli metaforicamente a diversi colori.
Dal rosso, impulsivo proprio delle prime organizzazioni, si è passati a un colore ambra, di organizzazione conformista denotata da gerarchie formalmente definite; a un colore arancio, in cui sono aspetti importanti l’innovazione, la responsabilità e la meritocrazia; per arrivare al verde, pluralistico, dove sono fondamentali valori quali il trasferimento di delega, di poteri e una prospettiva multi stakeholder.
Ciò che è emerso come evoluzione attuale è uno stadio racchiuso nel paradigma Teal, dove auto-organizzazione, intuitività e co-evoluzione convivono. Il valore aggiunto di questo paradigma è dato da un approccio all’engagement: che crei le condizioni per far emergere da sé le motivazioni, in modo che queste siano significative per le persone.
La giornata si chiude con Holacracy: la descrizione di una organizzazione agile, che racchiude in sé l’insieme dei concetti esposti adattandoli allo scenario della trasformazione digitale. La metafora, in questo caso, è passare da un’organizzazione vista come una macchina che fa quello per cui è progettata, a una organizzazione vista come organismo che evolve e cambia in base all’ambiente mutevole in cui è inserita.
Agile: risultati e prossimi obiettivi per Soft Strategy
In virtù di questo trend anche Soft Strategy ha deciso di investire sul tema agile, cominciando nel 2016 un percorso formativo strategico che, ad oggi, gli permette di annoverare tra le sue fila un elevato numero di risorse certificate Agile/Professional Scrum Master, attualmente impiegate in progetti di governance e trasformazione digitale.
Molti dei temi toccati nei talk dell #ABD17, a dimostrazione di questo posizionamento formativo, si sono rivelati specchio dell’operatività quotidiana di Soft Strategy: il valore del coinvolgimento degli stakeholder nelle fasi del design thinking del prodotto/servizio, l’importanza della frequenza dei rilasci e l’approccio “time boxed” sono proprio alcune delle practice che Soft Strategy mette oggi in campo con i propri Clienti.
“L’adozione di metodologie agile per la gestione dei progetti” sottolinea Matteo, manager della service line IT Strategy & Governance, “da a Soft Strategy la possibilità di garantire un time to market strategico e, soprattutto, la garanzia per i nostri Clienti dell’implementazione di prodotti o servizi market fit”.
“L’ABD17 è stata per Soft Strategy l’occasione giusta per testare il proprio know how sui temi agile”, afferma Antonio Marchese, Executive Partner di Soft Strategy “condividendo best practice con i professionisti del settore e assistendo a talk estremamente coinvolgenti”.
Per Soft Strategy obiettivo a breve periodo è quello di ottenere certificazioni PMI-Agile Certified Practioner, così da consolidare ed espandere il know how su metodologie lean, kanban e test-driven development.